mercoledì 7 agosto 2019

"Rhose Bistrot" - Via Prisciano 24 - 00136 - Roma


Piacevole serata romana. Monte Mario è la zona di questo locale. Siamo in alto, la ventilazione è piacevole. Arriviamo in orario al nostro appuntamento, siamo i primi a sederci. Il locale è veramente bello, ci sediamo vicino alla vetrata. Sembra proprio di essere in un piccolo bistrot parigino. Ci accomodiamo e ci viene consegnato il menù della serata. E' un menù fisso che segue le idee giornaliere dello chef. Chef che poco dopo ci farà visita, per narrarci i suoi piatti. E si, perché di narrazione si tratta. C'è piacere nel raccontare la sua cucina. L'ambiente aiuta tutto questo, perché le luci delicate e la musica in sottofondo creano l'atmosfera perfetta. Dopo aver sentito
il menù, scegliamo il vino. Uno Chardonnay "Claps", della casa vinicola Forchir. Giallo paglierino, profumo leggero, delicato al palato.
Iniziamo con delle melanzane grigliate cotte al forno con topenade di pomodori confit. Al di la del sapore buono delle melanzane, non essendo fritte risultano leggere, quello che mi ha colpito è stato il sapore del basilico nella topenade. Persistente ma non invasivo. A seguire una quiche lorraine veramente buona.
Devo dire che il vino fresco, non gelato, si accompagna molto bene con la temperatura estiva e queste entreés.
Piccola chiacchierata con lo chef, sopratutto in riferimento alla cottura sottovuoto a bassa temperatura  di alcuni piatti. Ecco arrivare i due secondi e i tre contorni.
Devo dire che su tutto ho apprezzato i fusi di pollo disossati, marinati con senape di Meaux e dragoncello, cotti sotto vuoto.  Un sapore delicato, ma che grazie alla cottura sottovuoto accoglie ancora meglio il sapore della marinatura. Mi è piaciuta molto la verza rossa alla vinaigrette con noci, pistacchio e mirtilli rossi. L'altro secondo è un
classico della cucina francese, cioè un  bouef bourguignon, dal sapore decisamente più deciso del pollo, che ho accompagnato con dei finocchi allo zafferano e delle patate rosse alle erbe di Provenza. Talmente buono il sughetto del bouef, che ho chiesto un pò di pane per la scarpetta. Lo chef mi perdonerà, ma era veramente buono.
Il mix di cucina portoghese e francese si vede con il dolce, la pasteis de nata. Leggermente tiepide.
Alla fine siamo rimasti d'accordo con lo chef nel rivedersi, per assaporare i piatti di baccalà della tradizione portoghese e accompagnarli con i loro vini.
Mi è piaciuto molto anche il fatto dei consigli che riguardano la cottura a bassa temperatura.
Au revoir
Adeus

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