lunedì 26 ottobre 2020

La Grecia 2020 - Peloponneso - Da Monemvasia a Elafonisos

Ogni luogo che lasciamo, è un luogo con una parte di noi. E cosi è anche quel 21 Agosto, quando ci lasciamo alle spalle Monemvasia per recarci in un luogo che dire paradisiaco è dire poco. La distanza è breve, circa 90 minuti di macchina. Il tempo maggiore lo passiamo in attesa del traghetto che da Pounta ci porta al porto di Elafonisos. La traversata dura poco più di dieci minuti. Costo totale 15 euro, 11 per l'auto e uno a testa per i passeggeri. Ci mettiamo sul ponte, il vento è forte ma lo spettacolo che vediamo è bellissimo. Il meltemi ci aspetta con tutta la sua forza. Il nostro affittacamere, Lisa's Place, dista tre minuti in auto. Si trova su una piccola altura che domina l'isola, ma a soli cinque minuti a piedi dal centro. La sistemazione è eccellente, c'è un grande parcheggio interno, così non c'è alcun problema la sera, quando il lungomare viene preso d'assalto dai turisti, molti dei quali sono italiani. La camera è ottima, pulita e fresca, c'è sia la pala al soffitto, che il climatizzatore. La signora Lisa è molto simpatica e presente per qualsiasi problematica. La colazione non viene servita, ma in camera abbiamo trovato un po' di generi alimentari  confezionati.

Non perdiamo tempo e ci dirigiamo subito verso il mare, precisamente Simos Beach. Vento fortissimo, ma paradiso a portata di mano, anzi di ombrellone, nonostante il meltemi. Rimaniamo abbagliati dai colori del mare, turchese, verde, limpido. Non è possibile rimanere fuori, è un bagno continuo. L'acqua è calda, ti verrebbe voglia di berla per quanto è bella.  Resistiamo abbastanza, il vento ci frastorna, ma noi indomiti non vogliamo perdere questo spettacolo. Piccolo aperitivo a base di birra, doccia, riposino e poi cena.

Qui i prezzi sono più alti, non proprio come da noi, ma sicuramente non come il resto del Peloponneso che

abbiamo visitato. Scegliamo uno dei ristoranti più noti, prenotiamo per le venti precise. Dire deludente è poco, sia per la qualità che per il conto. Anche se la location e il tavolo, praticamente quasi nel mare, mitigano la delusione della serata. Tornati in stanza, il meltemi è andato a riposare, è bellissimo vedere le luci del porto e in lontananza Pounta. La giornata successiva, ci vede mattinieri. Sempre Simos Beach, ma da un lato un pò più coperto. E' un pò più faticosa la camminata per arrivare da dove abbiamo parcheggiato, ma ne è valsa la pena. Prendiamo due lettini e l'ombrellone. Il meltemi c'è sempre, ma ora è sopportabile. Mare e relax, relax e mare. Tutto troppo bello. La giornata scivola via che è un piacere. La sera  andiamo in un ristorante posto nella parte dell'isola, non accettano prenotazioni, tanto c'è sempre la fila per mangiare. Troviamo quasi subito posto, molti vanno per l'eccellente veduta con il tramonto, solo quello varrebbe il prezzo della cena. E anche quella sera, la cena fu deludente. Insomma, tanto più è turistica l'isola, tanto meno si mangia bene. Io direi che Aronis Fish Tavern e Ta Nisia tis Panagias hanno deluso le aspettative. 

Le panchine, come in tutta la Grecia, sono un segno indelebile della naturalezza con cui ci si deve sedere e ascoltare il mare, con la sua musica e i suoi mutamenti. Il meltemi anche stasera va a dormire, ma nel buio della notte, in lontananza, vediamo un grosso incendio, leggiamo qualcosa nelle news locali, ma non viene riportato quasi nulla. Invece sarà un qualcosa che ci riguarderà da vicino per la nostra destinazione successiva.  La mattina dopo siamo di nuovo in viaggio verso un'altra meta, ma prima ci aspetta una colazione buona, mentre la maggior parte dei turisti riposano ancora.. Mammy mam, ci offre ottimi sapori, cosi ce ne andiamo un pò meno tristi, verso l'imbarco e con Pounta che ci accoglie per la prossima meta. Pyrgos Dirou nella penisola del Mani. Ci aspetta il dito medio del Peloponneso.


giovedì 15 ottobre 2020

La Grecia 2020- Peloponneso - Da Nafplio a Monemvasia

 La mattina del 18 Agosto ci lasciamo Nafplio alle spalle e li  lasciamo anche un pezzetto del nostro cuore. La direzione è Monemvasia o Malvasia , in onore del suo stupendo vino. In realtà Monemvasia è staccata dalla terra ferma a causa di un terremoto cha la colpì nel quarto secolo dopo Cristo. 

Per arrivare a destinazione passiamo per la famosa Sparta, ma solo per fare una foto al cartello che si trova all'ingresso della città.  Torneremo in zona quanndo andremo a visitare l'antica città  di Mystras, da non perdere assolutamente. Arriviamo verso l'ora di pranzo in Laconia, soggiorniamo in località
Gefyra, posta proprio di fronte all'antica cittadina. Lo spettacolo è da togliere il fiato. Abbiamo preso un albergo a due stelle, il Castro Hotel. La titolare è veramente simpatica e tranne il bagno, che richiederebbe un'attenzione particolare, nel senso una bella rinfrescata, tutto è pulito e sanificato. La colazione è quasi un pranzo, con prodotti molto buoni.

Ci fermiamo a mangiare qualcosa di fresco in un localino sul lungomare. Giornata stupenda e anche un pò stancante, causa i chilometri percorsi. Cosi decidiamo da andare a farci un bagno nella spiaggia posta di fronte l'albergo. 


Il giorno successivo ci rechiamo nella seconda spiaggia più bella e emozianante di tutto il viaggio, Archangelos. Parlare di questo luogo è raccontare se stessi, perdersi nel proprio io, perchè qui, nella rilassatezza del luogo, solo chi ama il viaggio verso rotte fuori dal turismo di massa, può toccare con mano la felicità. Una piccola spiaggia, due file di ombrelloni con ognuna due lettini. Ti accomodi, arriva il ragazzo del ristorante posto proprio di sopra e prendi un caffè o un succo. Questo è quello che  paghi per stare vicino al Paradiso. E per pranzo un loro piatto tradizionale, cioè polpo rosticciato su patatine fritte. Però anche un tradizionale polpo fritto è i benvenuto sulla tavola. Il tutto accompagnato da una Sparta lager, bella fresca. Pomeriggio ancora più bello, c'è un piccolo angolo di spiaggia e scogli, che danno luogo ad una piccola piscina naturale, con pesci che nuotano tranquillamente tra di noi. 

Una giornata cos', merita una degna chiusura gastronomica. Detto e fatto. Taverna to Patriko, come per Nafplio, è l'unico ristorante di cui narrerò le gesta culinarie. Non per nulla ci siamo stati due sere di seguito. Si trova a circa dieci minuti di macchina dal nostro albergo, ma ne vale la pena. Un abbacchio alla scottadito fantastico. Melanzane ripene di cui ancora sento il sapore. E alla fine viene offerto cocomero o anguria, tsipuro e dolce. Tutto alla modica cifra di 15 euro. Da farci l'abbonamento. 

 

Il borgo di Monemvasia è stupendo. Ti perdi fra le viuzze. Arriviamo al mattino presto, per evitare la calca dei turisti. Prendiamo un bel caffè su una terrazza leggermente ventilata. E poi inizia  la scalata, ripida e costante, verso la fortezza.  Nonostante l'orario non tardo, il caldo si fa sentire parecchio. Un vecchio ulivo posto quasi in cima, è la nostra salvezza. La giornata è ventosa, per cui anche stare in spiaggia è complicato, così decidiamo di andare a visitare il fiordo di Gerakas. Un fiordo nel Peloponneso?  E si! Ci sono quattro locali, qualche ca
sa e il porticciolo con delle barche. Decidiamo di fermarci al Cafè Bar Botzi. Proprio sul lungofiordo. Sono quei luoghi che ringrazi il cielo di aver visitato.  

E' l'ultima sera a Monemvasia, domani si parte per un luogo che mai i miei occhi avrebbere pensato di vedere. Elefonisos arriviamo!


venerdì 9 ottobre 2020

La Grecia 2020 - Peloponneso- Da Atene a Nafplio

Ogni viaggio ti lascia qualcosa dentro. Ma questo ancora di più. La voglia di studiare cosa visitare l'anno prossimo e cercare di rivedere quei luoghi in cui quest'anno hai lasciato il cuore, fa si che anche le giornate più buie abbiano un aspetto più presentabile.

Ma iniziamo dalla fine, da quando siamo atterrati a Ciampino e abbiamo fatto il tampone, negativo. Ma poi arriva una mail del Ministero della Salute, dato che sono stato a contatto con un positivo durante il volo da Atene, devo rimanere in quarantena. Alla fine saranno circa 20 giorni di clausura totale. Ma la voglia di Grecia, non solo rimane, ma raddoppia. E' stata una vacanza talmente stupenda, che nulla e nessuno potranno mai rimpormi quei giorni di mare e cultura, divertimento e relax, che nello specifico, il Peloponneso ti può regalare.


E' l'alba del 15 Agosto, dopo lunghi ripensamenti decidiamo di prendere il volo FR1198 da Ciampino direzione Atene.  La sera prima, verso le 23, riceviamo il documento con il relativi QR Code, per poter entrare in Grecia. Fortunatamente inizia con il numero 4. La leggenda narra che iniziando con quel numero si evita  tampone nasale all'arrivo. E comunque non avevamo fatto un sierologico, logicamente negativo.

Volo in perfetto orario. Ritiriamo velocemente il bagaglio e ci rechiamo all'appuntamento all'esterno dell'aeroporto per il ritiro della macchina a noleggio. Gia la difficoltà ad incontrare il tizio dell'autonoleggio ci doveva far nascere qualche dubbio, ma dopo lo scassone che ci hanno dato, i dubbi sono certezze. Non prendete mai una macchina a noleggio da SurPrice Car Rentals. Inaffidabili e molto pochi seri, tutto ciò si dimostrerà ancora meglio nel viaggio di rientro. Prendiamo la stupenda, si fa per dire, Opel Astra ecodiesel e facciamo un bel pò di foto per immortalare i troppi bozzi che aveva.

Facciamo il pieno e partiamo in direzione di Nafplio. Paghiamo l'autostrada non so quante volte, tutta una serie di piccoli importi. Arriva anche la fame, così decidiamo di fermarci in un fast food lungo l'autostrada. Abbiamo subito riscoperto i fantastici prezzi ellenici, molto concorrenziali rispetto alla nostra quotidianità. Riscoperto perchè era da un pò che non tornavamo, nonostante questa fosse la quinta/sesta volta, di Grecia non ne abbiamo mai abbastanza.

Viaggio tranquillo e dopo circa tre ore, arriviamo a Nafplio. La prima capitale della Grecia indipendente.Ci inerpichiamo dentro le vie strette della cittadina e alla fine riusciamo a trovare il nostro albergo. Il Byron Hotel. Se dovessi ritornare e lo farò, unirò nello stesso tragitto Nemea, nota per le sue cantine e il vino molto buono. Ma torniamo all'albergo. Le nostre stanze sono all'ultimo piano, l'affaccio sulla baia di Nafplio è da togliere il respiro.  E la colazione al mattino è un risveglio piacevole e gustoso, su un terrazzo con vista esclusiva.



Piccolo riposino e poi via a conoscere questa cittadina signorile, molto elegante e ben tenuta. Acronanafplia è la seconda fortezza della città ed è facilmente raggiungibile anche a piedi. Fascino, storia e cultura si mescolano tutte insieme. Il panorama è stupendo, forse un pò meno dove c'è un ampio eliporto non molto ben tenuto, ma è solo un piccolo dettaglio. Il pavimento in marmo bianco, conferma la signorilità di questo luogo. I suoi negozi, sono un mix tra turismo di massa e qualcosa che tende all'eccellenza. A questo punto arriva anche la fame e allora, dopo un'attenta ricerca, andiamo da Lichnari, con i suoi tavoli che si trovano non nel centro nevralgico di Nafplio. Siamo un pò fuori dalla movida, tanto per dirla un pò così. Segnalo solo questo locale, perchè è veramente ottimo. Qui ho bevuto il miglior vino greco di tutto il Peloponneso, un Akres White 2019 che accompagna piacevolmente la cena a base di pesce. Logicamente un gattino è sempre stato vicino al nostro tavolo. I gatti e la Grecia, un binomio indissolubile. 


E poi il mare, quel rumore e quei colori che rendono piacevole la vita.  Arvanitia Beach , Karathona e chi più ne ha più ne metta. E poi i localini sul lungomare dove prendere qualcosa di fresco. Palamidi, la fortezza, la vediamo con facilità, nel senso che la mettiamo in vsione arrivando su con la macchina e non salendo i famosi 999 gradini. Decidiamo di fare qualche foto dall'esterno, senza pagare il biglietto per entrare.  

Tre giorni volano, non siamo riusciti a provare l'Antica Gelateria di Roma, una fila perenne. La gola la fa spesso da padrone. Ma qui quel tono di calma e relax che contraddistingue tutta la Grecia,  si fa ancora più marcato. E questa cosa mi piace ancora di più. C'è ancora tanto  da vedere, ci sono un paio di scarpe che ci aspettano, una taverna da provare. E allora ci rivedremo e sarà ancora più bello.

Ora si riparte , la prossima metà è Monemvasia.