venerdì 7 aprile 2023

Quattro giorni a Dubrovnik - Croazia -

Tutto ha inizio verso fine Gennaio 2023, quando decidiamo di acquistare i biglietti aerei per Dubrovnik ad un prezzo molto,  ma molto interessante. Vueling andata e ritorno da Roma Fiumicino a 70euro, con posto assegnato, poltrone più comode e bagaglio a mano con borsa da porre sotto il sedile. Diciamo che la fortuna aiuta gli audaci. E cosi anche l'albergo ci premia, infatti abbiamo alloggiato al Berkeley Hotel & SPA. Costo di 100 euro a notte compresa prima colazione.Per la prima volta abbiamo usufruito dei servizi di Welcome Pickups. In pratica è un network di autisti, con recensioni che rasentano la perfezione. Il nostro si chiamava Antun Regjo. Professionale e puntuale. All'andata ci ha portato all'abergo dall'aeroporto di Dubrovnik. Il ritorno giro opposto. Cosato del servizio 49 euro a tratta, ma devo dire che siamo stati tutti molto soddisfatti. Tutti chi? Carla, Francesca, Franchino e il sottoscritto, cioè Mauro. Dunque, volo andata perfetto, anzi arriviamo con venti minuti di anticipo. Arrivati in albergo, ci riprendiamo un pò e poi via subito alla scoperta di Dubrovnik. La fermata degli autobus è vicina . Prendiamo la linea 1A che fa capolinea davanti l'ingresso della Old Town ( così rampelli rosica). Nonostante qualche piccola nostra resistenza, Franchino ci convince a salire sulle mura antiche della città, in un tour con delle vedute pazzesche. Il panorama è mozzafiato. Per spezzare la camminata ci fermiano al SV.Petar, un bar dove abbiamo degustato succo di arancio e altre bevande analcoliche. La camminata dura circa un'ora e mezza.
Il prezzo del biglietto è veramente elevato, 35 euro a pax. E' vero che è comprese anche la visite alla fortezza,  ma tutto questo fino a poco tempo fa, ossia prima dell'entrata della moneta unica europea, veniva 13 euro. I prezzi nella città sono abbastanza elevati, insomma si vede che qui c'è benessere. Dopo la visita alle mura, proseguiamo , con un pò di stanchezza, il nostro giro turistico. Alla fine , generalmente non è da noi, optiamo per una bruschetta , una birra e una pizza. Ci troviamo nel cuore della città vecchia, precisamente alla Pizzeria Castro  e questo un pò influenza il prezzo.  Per il ritorno prendiamo la linea 1B e con 10/15 minuti siamo in albergo. A letto presto domani ci aspetta Cavtat, con tutta la sua bellezza. Colazione alle ore 8.30. E' la classica colazione quasi tutta salata e con quasi zero dolci, ma va bene così. Anzi una omelette c'è stata proprio bene, insieme a dei toast con prosciutto arrostito. La responsabile di sala, all'inizio era un pò burbera, ma alla lunga si è dimostrata gentile e quasi sorridente. Per Cavtat ci dirigiamo ai capolinea dei bus
che effettuano tratte fuori la città. Prendiamo il bus della linea 10. Partenza alle ore 10 precise. In poco più di trenta minuti arriviamo a Cavtat. C'è una cosa che mi colpisce, anzi ci colpisce particolarmente, ci sono molto gatti , sono quasi tutti in carne e molto coccoloni. Se non fosse per Cavtat, Dubrovnik non esisterebbe. O comunque non esisterebbe la Dubrovnik che conosciamo,  furono infatti gli abitanti di questo antico insediamento greco, in fuga dall’incursione degli slavi, a fondare la città nel 614. Abbiamo camminato molto tra le bellezze uniche di questo luogo. Fra tutte  la chiesa di San Nicola, la chiesa della Madonna di Cavtat e il Convento francescano. Per un pranzo veloce ci fermiano a mangiare da BBQ. Ma è la natura il vero punto forte della zona, con i pini che si ergono a tutela della sua storia. Alla fine di questa giornata avremo percorso 20 chilometri. Nel primo pomeriggio facciamo rientro in albergo, breve riposino e poi ci dirigiamo alla volta di Lapad, un posto riservato e tranquillo ma allo stesso tempo ricco di servizi e attrattive per il turismo locale: posta, banche, farmacie e tanti bar, caffè e cinema animano, infatti, le serate della famosa città croata. Lapad ti regala dei tramonti eccezionali. Sugli scogli trovi panchine apposite per godere dello spettacolo. E trovandoci da quelle parti , decidiamo di mangiare al ristorante Maskeron. Cena a base di carne e con un vino locale, di cui non ricordo il nome, veramente pessimo.
Ma abbiamo degusstato un liquore tipico del luogo, cioè la Pelinkovac. Un amaro a baser di assenzio. Un digestivo molto utile alla causa. Alla fine, prima di ripartire per Roma, ne abbiamo acquistato un paio di bottiglie in aeroporto a Dubrovnik. Decidiamo di tornare a piedi in albergo, per questo alla fine saranno 20 i chilometri percorsi. Per domani si prospetta vento molto forte. E infatti così sarà, purtroppo. La giornata successiva è tutta dedicata alla visita di Dubrovnik. Per sfruttare al meglio i mezzi pubblici, acquistiamo il biglietto giornaliero, che ci permette con soli 5 euro e 40 centesimi di viaggiare tranquillamente su tutti i mezzi pubblici. Il singolo biglietto costa due euro. Sveglia con il rumore forte del vento in sottofondo. Prendiamo il mezzo pubblico e arriviamo all'ingresso della città vecchia. Speravamo nell'utilità delle alte mura cittadine per ripararci dal vento, ma sta cosa non funziona. Iniziamo a girare per le vie interne e alla fine ci imbattiamo nel negozio preferito di Carla, il negozio di Natale. Insomma un pò come i film che ttrasmettono su TV8, sempre dedicati al Natale, anche a Ferragosto.  Ci sono molte cose interessanti, la signora che dipinge a mano le palline per l'albero. Ma, soprattutto, penso alla povere commessa , che tutto il giorno si deve sorbire le musiche di Santa Claus. Il camminare ci porta alla Cattedrale, al Palazzo del Rettore e alla scoperta di nuove stradine impervie.  Anche se la Sinagoga, mi sarebbe piaciuto visitare. Ma il resto del gruppo non è sembrato interessato a questo. Insomma non vengo ascoltato nei miei interessi culturali. Poi arriva l'ora di pranzo.
La prima sera avevamo notato un piccolo locale con all'interno massimo10/12 posti a sedere. Si tratta di cucina di pesce, tutto fritto. Siamo da Barba. Sea food/street food.. Piatti che non entusiasmano. Però il locale piace molto a Franchino, che inizia a colorare le forchette di legno che si trovano sui tavoli e poi si incastrano nei lampadari e lungo il muro del locale. Giustamente, il giorno successivo, Francesca fa notare al consorte, che quei pennarelli li poteva usare per colorare  le linee degli autobus, che si trovavano sulla cartina in bianco e nero, che aveva Carla😃. Neanche il vento ferma la nostra voglia di visitare Dubrovnik, nello specifico la fortezza.  (ci credo era compresa nei famosi 35 euro). Nel punto più alto della stessa, il vento delle volte è talmente forte che non ti permette di camminare. Facciamo ritorno in albergo per un piccolo riposino e poi ci dirigiamo verso un luogo sconosciuto ai più, Mokosica. Andiamo con l'autobus 1B. Arriviamo al
capolinea, scendiamo tre minuti, capiamo dove non ci troviamo. Ne prendiamo atto e riprendiamo l'autobus per rientrara a Dubrovnik. Breve giro presso un piccolo centro commerciale, dove troviamo le bottiglie da 10 ml di Pelinkovac, che la sera ci siamo poi bevuti. Cena a base di pesce. Andiamo al  Prova Restaurant. Stasera come vino uno Chardonnay croato. Non male. Poi zuppa di cozze con qualche calamaro, vongola e gambero. Calamari grigliati come assaggio per tutti e Octopus per Francesca. Logicamente Carla e Franchìno hanno chiesto il dolce, ma essendo il primo giorno di apertura, il locale ne era sprovvisto. Peccato😃. Domani si torna a casa, ma prima di andare via, facciamo un bel giro nel parco interno alla penisola di Lapad. Carla ha trovato veramente un bel percorso, con un belvedere stupendo. Un panorama veramente fantastico. Però non ci potevamo sporgere per fare le foto..... Puntuale alle 13,30 arriva Antun per portarci all'aeroporto. Praticamente è quasi vuoto, turisti molto pochi. Partenza in orario e volo perfetto. Piccolo disservizio al rientro a Roma Fiumicino, non c'era il pulmino che ci doveva portare al terminal dall'aereo. Abbiamo aspettato una ventina di minuti. Bella vacanza breve, il numero di  giorni è   quello giusto per visitare Dubrovnik e qualcosa dei suoi dintorni. La Croazia ci ospiterà ancora, ne sono sicuro. A presto, allora!!

mercoledì 11 maggio 2022

"La madia del grillo"- Piazza XX Settembre 18- 53043- Chiusi (SI)

Arrivare qui è stata una grande casualità e per dirla tutta una gran botta di fortuna. E' vero che poi anche l'esperienza ha la sua importanza. Ma andiamo con ordine. Fine settimana a Città della Pieve. Visita alla Scarzuola, che merita un post a parte. Da Città della Pieve ci spostiamo a San Casciano dei Bagni. Piccola località termale, che non mi ha entusiasmato. Da li ci dirigiamo al Castello di Figline. Non visitabile, ma la passeggiata intorno è molto rilassante. A questo punto la scelta è tra Radicofani e Chiusi. Vince la seconda in quanto più vicina all'autostrada. Arriviamo verso l'ora di pranzo. Non c'è nessuno in giro. Andiamo a visitare la Cattedrale, molto

bella. Ci dirigiamo verso il centro e vediamo un ristorante  parecchio  affollato. Dato che ci aveva colpito un locale che avevamo visto in precdenza, torniamo sui nostri passi. Ad un certo punto decidiamo di fare una strada diversa, per vedere cose nuove. E davanti a noi si apre Piazza XX Settembre. Proprio di fronte vediamo il risorante "Il grillo è buoncantore". Colpisce subito pei i piatti che propone. Ma giriamo di 90°  lo sguardo e troviamo ciò che fa al caso nostro. Cioè La madia del grillo.  Leggiamo al volo il menù e decisiamo di accomodarci. Ci offrono subito acqua e menù. La mia  scelta ricade su polenta di mais Biancoperla con crema di fagiolo autoctono toscanello piccante. Che bontà  le strisce croccanti di polenta con la crema di fagioli. Fuori menù, ma non per me, carciofi in tempura. E a sorpresa, nello stesso piatto, il fiore di borraggine sempre in tempura. Spettacolare,  mai assaggiato prima. Il tutto è accompagnato da una Gouden Carolus ambra alla spina. Una birra dal sapore avvolgente.

Per proseguire ho optato per una scrocchiarella, cioè una focaccia con farina di farro lievitata per 32 ore, con lombetto toscano, mousse di bufala e pomodorini secchi. Anche quello con gorgonzola, pere, miele e noci era molto buono. Anzi, direi più buono, a gusto mio. E grazie al piccolo spazio lasciato, anche il dolce è arrivato alla fine. Degli stupendi calzoncini alla crema di mandorle, fondente 70% con frutti rossi.Un bel caffè e il conto, in linea con quanto abbiamo mangiato,  mi fanno dire di voler tornare ad assaggiare le bontà proposte dallo chef.

martedì 25 gennaio 2022

Baccio e i gradini - Via della Piramide Cestia 25- 00153 Roma - Italia


Serata freddina. Arriviamo in questo luogo, grazie a qualcosa che ho letto in rete. La  pubblicità è l'anima del commercio. Niente di più vero, ma ci deve essere anche la qualità, anzi soprattutto quella. Ma poi alla fine, si incrociano , tra loro, situazioni che ti portano alla corte di Baccio. A pelle mi è piaciuto quello che ho letto di loro, poi mi son  messo a leggere la loro storia, la loro recente apertura e tutte quelle belle recensioni. Poi Alfredo mi dice che cerca una pizzeria che serve pizza napoletana e allora organizziamo. Non potevamo mancare i Franchetti e allora il gioco delle coppie è fatto. Tavolo prenotato, Alfredo è stato previdente. Ci accomodiamo e prima della canonica bottiglia di acqua esibiamo , dietro richiesta, il green pass. L'arredamento è minimal, ma molto interessante. La libreria fatta con le cassette di frutta e verdura, si fonde molto bene con le tovagliette di carta, le sedie metà rosse,  l'altra metà color legno e il forno a legna. Arrivano i menù e qualche spiegazione è d'obbligo. Cosa sono i gradini?I gradini sono 

 delle bruschette fatte con la pasta

dell'impasto della pizza, cotte al vapore e poi passate in forno. Io ho preso quello con la cicoria, buono e gustoso. Ottimo anche il supplì, con 'nduja, friarielli e calamari. Gli scugnizzielli cacio e pepe, sfiziosi e saporiti.Da provare assolutamente, la prossima volta, le frittatine di pasta con sugo alla coda alla vaccinara. Per accompagnare questo piacevole percorso culinario ho scelto una rossa della Fabbrica della Birra Perugia. Il baccalà in pastella è preparato al momento e chi lo ha mangiato ha espresso parole di lode. E anche in rete ho trovato giudizi eccellenti al riguardo. Ed io, amante sviscerato del baccalà, perchè non ho scelto tale pietanza? Perchè ho puntato tutto sulla pizza al


baccalà, con olive nere e capperi. Ma, soprattutto, un baccalà alla cacciatora, preparato con olio al rosmarino, che ha esaltato ancora di più il gusto. La prova della bonta della pizza, la hai principalmente il giorno successivo. E qui ha superato ampiamente l'esame, digeribilisssima. E buonissima, ma   quello lo si capiva nel momento che la mangiavi. Per i dolci abbiamo svariato tra una caprese al limone , un babà e un amaro. E' stata proprio una bella serata, sotto tutti i punti di vista. Da ritornare assolutamente, in questo ambiente  pulito, caldo e rilassante.Il locale, è molto accogliente e per chi vuole stare fuori, c'è un gazebo, riscaldato d'inverno.Un doveroso riconoscimento va ai ragazzi che ci hanno servito in maniera eccellente. Tempi di attesa in linea con le migliori tempistiche possibili, tavoli subito liberati dopo aver terminato di mangiare e una gentilezza che da a questo locale un tocco in più , che non guasta mai.

martedì 11 gennaio 2022

Trattoria "Zi Maria" - Via Sasso Manziana 2- 00052 Cerveteri - Roma


Giornata ventosa a dir poco. Però alla nostra camminata, anche se non molto lunga, noi non rinunciamo. Il luogo della camminata lo sceglie Alfio, vogliamo dare fiducia al giovanotto. Partenza da Roma con comodo, arrivo al luogo deputato alla nostra visita, verso le ore 11. Durante il tragitto verso Cerveteri, pausa al nostro bar di esta di Lepre, dove caffè e dolcetto sono semplicemente eccellentoi. E pure la cortesia è a livelli molto elevati. La camminata è di circa cinque chilometri, insomma quasi una passeggiata. Arriviamo alle cascatelle e rimaniamo un pò lì, in quanto il vento non arriva. Parliamo di raffiche veramente violente. Anche sul dove mangiare, ci aveva pensato Alfio, ma il posto suggerito era chiuso. E meno male, altrimenti ci saremmo persi questo incantevole luogo culinario. A Zi Maria ci pensa Franchino, il quale ammette che sono anni che vuole andare, ma ha trovato sempre sold out. E ci credo, se non prenoti, nel fine settimana, non mangi. A noi dice bene, perchè stiamo parlando di un lunedì. Ci accomodiamo e scegliamo il nostro tavolo, dato che a parte una coppia, non c'era nessuno. Ma nel giro di quindici

minuti, la sala si è riempita. Ci viene chiesto il super green pass e a questo punto, senza neanche guardare il menù, Alfio decide di prendere l'antipasto Zi Maria, che vale per due persone. Lo ha visto al tavolo della coppia di cui sopra e se ne è innamorato. Nel frattempo un'occhiata al menù la diamo, per cui aggiungiamo crostone di polenta al forno  con lardo, miele e pecorino e una focaccia. Il crostone veramente molto buono. Assolutamente da rifare a casa. Nota importante riguarda la carta dei vini, veramente ben fornita. Optiamo per un bianco di una delle cantine della zona. E qui

abbiamo fatto bingo, un vermentino della  Cantina Valle del Canneto. Rapporto qualità/prezzo da standing ovation. Abbiamo deciso di acquistarne qualche bottiglia e per questo ho contattato direttamente la cantina. Ma torniamo al pranzo, che prosegue con  un abbacchio alla scottadito, un hamburgher di chianina, accompagnato da delle patatine al forno, qualche pomodorino e un pò di insalata e  un tagliolino con impasto di  farina di castagne alla cacio e pepe. Per non sentirsi troppo leggeri, sono stati ordinati anche dei carciofi fritti. Nell'antipasto Zi Maria hanno trovato posto prosciutto, salame, mortadella, ricotta con miele, bruschetta e formaggi vari. Il tutto per la precisione. E' stato veramente un bel pranzo, tranquillo e rilassante. Il personale è gentile e preparato. La cosa più ovvia è tornare e sicuramente sarà fatto. Nel caso dovesse cadere nel fine settimana, sarà cura di Franchino prenotare un bel tavolo.