venerdì 27 dicembre 2019

Mudejar spiriti e cucina - Corso San Leone 3/A - 04029 Sperlonga - Latina

Sperlonga, una piccola meraviglia a me sconosciuta. Una giornata primaverile, nonostante fosse l'otto dicembre. E poi quando trovi anche un luogo dove si mangia meravigliosamente bene, tutto diventa agli occhi ancora più bello.
Ci piace la location e il panorama, per cui entriamo nel locale, senza aver prenotato e letto nulla al riguardo.
Un tavolo tondo sembra che ci aspetti con piacere. Ci accolgono con simpatia e professionalità. Tutti molto giovani e la cosa è ancora più interessante.
Portano acqua e menù. E anche una lista dei vini, che dire eccellente è poco. E quando trovo un vino che non rientra assolutamente tra quelle regioni che vanno di più, non faccio fatica a sceglierlo. Si tratta di un Blanc de Morgex et de La Salle. Rientra nella categoria dei vini estremi, infatti la cantina, situata a circa 2600 metri, è la più alta d'Europa.
E comunque è tutta la lista dei vini e dei distillati ad essere ricca di chicche.
Come un pò l'arredamento del locale.Molto piacevole e interessante nei suoi suppellettili.
Il menù è fatto di piatti semplici, ma rivisitati dallo chef e con materie prime di alta qualità. Delle semplici bruschette, alici del Cantabrico e burro di bufala, diventano  poesia. Con il pane preparato da loro la questione diventa sublime. Il polpo fiction è croccante è gustoso, con una cottura ottima.

Ma quando arrivano i primi, entra in campo il piatto fuoriclasse. Un po' come quando ti giocavi il jolly a giochi senza frontiere. La carbonara di mare ha un sapore deciso, ci sta tutto compreso il profumo. La cacio e pepe, piatto che sembra di facile preparazione ma in realtà non lo è, è delicata e dura nello stesso momento. Ma ecco arrivare il top, cioè una pasta e patate con cozze gratinate che è qualcosa di meraviglioso. Mai avrei immaginato di poter mangiare e gustare un piatto del genere. Chapeau.
A questo punto uno potrebbe anche pagare il conto e fare una bella passeggiata per il magnifico borgo di Sperlonga. Ma no, perchè la sbriciolona attende solo una mia chiamata. Altro piatto superlativo.
Un  bel caffè e un po' di conversazione terminano questo pranzo. Ci siamo allungati un po' con le chiacchiere, siamo gli ultimi.
Uscendo provo un senso di beatitudine. Quel senso che ti vede contento di esser passato qui e consapevole che ci tornerai.

venerdì 22 novembre 2019

Ilios - Greek Restaurant - Via Gaspare Gozzi 93 - 00154- Roma

Questa è una delle classiche situazioni, in cui da tempo vuoi andare, ma non sei mai riuscito. E allora Micio viene in soccorso. Ora cosa c'entra Micio, il gatto di mia madre? Dopo che la tigre è stata vaccinata, con Alfredo cerchiamo Franchino per un aperitivo al mare. Ma, fortunatamente, non risponde. A quel punto Alfredo ha l'illuminazione giusta. Perchè, dato che siamo in zona, non proviamo il greco a San Paolo?   Detto fatto ci dirigiamo in zona basilica. Dopo un pò di giri per il parcheggio, ci avviciniamo al luogo descritto in oggetto.             

Apre alle 12, siamo arrivati un pò prima, per cui piccola visita all'ex deposito Atac di San Paolo,che ricordo con particolare affetto, in quanto ci lavorava il mio papà.
Arriviamo subito dopo l'apertura, infatti siamo i primi. Siamo il numero uno da servire. Il locale è piccolo, favorisce il ricambio veloce dei posti a sedere. Piatti preparati al momento. E' uno streetfood/takeaway greco. Ma non lascia per strada tutti i profumi e i sapori di questa cucina. La mia preferita dopo quella italiana. E' arredato con gusto e simpatia. Si fa la raccolta differenziata da parte dei clienti e trovi bevande tipiche della regione ellenica.  Sono giovani coloro che ci lavorano e giovani sono soprattutto i suoi avventori, l'università vicina facilita tutto questo. E poi i prezzi sono veramente contenuti.
Oserei dire che si mangia come i migliori locali della Grecia. E posso assicurare che la Grecia l'ho girata in lungo e largo.
Ma torniamo alle nostre scelte. Prendiamo un saganaki e mai scelta è stata migliore. fritto ma non unto e con la spruzzata di limone, siamo arrivati veramente al top. Da bere optiamo per una Alfa weiss da mezzo litro. Perchè proprio la Alfa? Perchè è molto difficile da trovare e perchè ci ricorda la zingarata fatta ad Atene un paio di anni fa. In
quel frangente Roma Atene a/r tutto in giornata e quella birra che ci è rimasta dentro.
Poi delle polpette di melanzane e feta. Buone, buone buone. Alfredo le ha accompagnate con tzatziki. Io non amo l'aglio, per cui le ho mangiate a secco.
Per finire pyta con pollo, patatine e pomodori, accompagnati da una salsa di melanzane e peperoni arrostiti, mentre Alfredo è andato sul classico con una pyta giros di maiale, logicamente con tzatziki.
Abbiamo digerito tutto alla grande. anche se ho dimenticato di prendere un bicchierino d itsipouro, il mio digestivo quando sono in Grecia.
I complimenti sono d'obbligo, ma l'esigenza primaria è quella del tornarci il prima possibile.
  

martedì 8 ottobre 2019

Bar Trattoria Dea - Piazza San Giovanni, 2 - 02020 - Castel di Tora - Rieti

Queste sono le nostre giornate. Le giornate di quelli della zingarata. E infatti proprio oggi, con i piedi sotto il tavolino, doveva essere svelata la Zingarata del 2020, ma Alfredo ha bruciato la sorpresa. Pazienza ci siamo accontentati di una bella camminata sulle rive del Turano in quel di Colle di Tora  e tra gli stupendi vicoli di Castel di Tora.
Poi è arrivato il bello e buono della giornata, cioè la scoperta di questa piccola perla culinaria.
Ma andiamo per ordine. Il meteo ci lascia un pò interdetti se andare o meno sulle rive del Turano, ma alla fine decidiamo di sfidarlo. Mai decisione fu più azzeccata. Mi metto alla ricerca di un buon posto dove mangiare e salta subito all'occhio Dea. Inizio a leggere e mi segno il cellulare.
Giorno successivo è Peppe che chiama per prenotare, però si fa passare per Agostino e instaura da subito un ottimo feeling con Viola, la padrona di casa. Abbiamo anche il problema della cipolla e tutti i suoi derivati per Roberto, ma Viola non la ferma nessuno, per cui fa preparare un sughetto al volo solo per lui.  Arriviamo sulla piazzetta di Castel di Tora nell'orario prestabilito. Il nostro tavolo per sette è pronto.  Al piano superiore ci sono un paio di camere a disposizione per i pellegrini che affrontano il percorso di San Benedetto, che è lungo circa 300 chilometri.
Viola ci accoglie subito con simpatia, soprattutto Agostino.
Il locale è piccolo, ma c'è un piccolo balconcino con affaccio sulla valle, che lo rende romantico.
Prima dell'inizio del pranzo, c'è la presentazione dei tre primi piatti. Rigorosamente fatti in casa. Solo al guardarli non cotti ti viene l'acquolina in bocca.
I primi ad arrivare sono gli strangozzi ai funghi porcini. Buonissimi. prendiamo un pò di fiato ed ecco i ravioloni ricotta e spinaci, con un sughetto super. Gnocchi e sugo di castrato sono il top.
Per me avremmo potuto chiudere qui. Sazio e soddisfatto. Sapori di una volta, difficili da trovare.
Ma che fai non assaggi la coratella? e per Roberto senza cipolla? Buona buona.
Come l'abbacchio con le patate e la cicorietta ripassata St'abbacchio poesse fero e poesse piuma, quel giorno era piuma, morbido e delicato.
Mangiamo più che bene, nonostante fuori fosse in corso una bufera.
Ma perchè si chiama Dea questa trattoria? Perchè è l'acronimo di De Angelis Angelo, il marito di Viola, nonchè lo chef e di quello di Angela, la loro figlia diciottenne.
Chiudiamo con un piattone di dolci e un caffè.
Tutto questo ben di Dio a venti (20) euro. E inoltre è compresa la simpatia e la cordialità di Viola.
Torneremo sicuramente, con un'ora di macchina si arriva. E se il tempo lo consente, anche una bella passeggiata sulle rive del Turano.



venerdì 27 settembre 2019

Mausoleo Ossario Garibaldino - Via Garibaldi 29 - 00153 - Roma

Bel pomeriggio autunnale. Passeggiata verso il Gianicolo da San Pietro, direzione Trastevere, precisamente Museo di Roma. Mentre scendiamo verso San Pietro in Montorio, l'attenzione viene catturata da una costruzione e da un cartello posto poco prima. Mi avvicino per leggerlo e scopro dell'esistenza del Mausoleo-Ossario garibaldino e di una apertura straordinaria con visite guidate gratuite  a richiesta. Beh siamo proprio li, con Alfredo
decidiamo di entrare. soprattutto per chiedere informazioni riguardo le visite. Con nostra sorpresa, la ragazza ci dice che  se volevamo potevamo farla subito. Ne abbiamo approfittato immediatamente.
Iniziamo da alcuni cenni storici, circa il motivo dell'esistenza del Mausoleo. A livello toponomastico, ci troviamo in località detta Colle del Pino. La struttura è ubicata dove fu combattuta la battaglia per la strenua difesa della Repubblica Romana, nata il 9 Febbraio 1849. Tale battaglia ebbe luogo dal 30 aprile al 27 luglio dello stesso anno.
Molto interessante la storia che lega il Ristorante Scarpone a Garibaldi. Infatti questo locale fu uno dei primi avamposti della repubblica romana e da li partivano cunicoli che si collegavano tra loro fino al Gianicolo. Il ristorante prese il nome di Scarpone, in quanto Garibaldi aveva stretto amicizia con l'oste. Dato che quest'ultimo si recava spesso nell'orto, i suoi scarponi erano sempre impregnati di fango.
L'idea di ricordare i caduti venne proprio a Garibaldi circa 30 anni dopo la battaglia. Molti corpi della battaglia del 1849 erano tumulati al Campo Verano, mentre quelli del 1870 si trovavano presso le mura, vicino a dove si svolsero le battaglie.
Il Mausoleo, fu inaugurato in grande stile il 3 Novembre 1941,anniversario della battaglia di Mentana,  alla presenza del duce.
Si tratta di  un quadriportico in travertino, con ai quattro angoli dei piedistalli in cui vengono ricordate le date delle battaglie per la liberazione di Roma, cioè 1849 Vascello, San Pancrazio, Palestrina, Velletri, Monti Parioli, Villa Spada; 1862 Aspromonte; 1867 Monterotondo, Mentana, Villa Glori, Casa Ajani; 1870 Porta Pia, San Pancrazio.
Nella parete di fondo del Sacrario  è posto il sarcofago in porfido con le spoglie di Goffredo Mameli, il giovane poeta genovese, autore dell’inno d’Italia, ferito a morte proprio sul Gianicolo nel 1849 a soli 22 anni.
Altri nomi che vanno ricordati sono Ciceruacchio, Francesco Daverio,Luciano Manara,Giuditta Tavani Arquati e Colomba Antonietti Porzi.
Un monumento da visitare. 

venerdì 23 agosto 2019

Bundestag - Parlamento tedesco - Platz der Republik 1- 10557 Berlino - Germania

Luglio è il mese prescelto per visitare ancora una volta Berlino. Passiamo prima un paio di giorni a Dresda, piccola ma molto bella. a Berlino, dato che è la terza volta che torniamo, ne dedichiamo tre. Purtroppo nelle precedenti due volte non eravamo riusciti a vedere il Parlamento Tedesco, stavolta ci dobbiamo riuscire. Per visitarlo, è necessario prenotare con largo anticipo, cosi visto il calendario delle prenotazioni, metto un alert sulla lavagna della cucina. La data è quella
del primo giugno per prenotare il 21 luglio. la prenotazione è abbastanza semplice e infatti fila tutto liscio.
Arrivati all'ingresso, i controlli sono scrupolosi, metal detector compreso. Se non si è nella lista della prenotazione, non si entra. Come orario di visita, abbiamo scelto quello del tramonto. Purtroppo la giornata non era limpida, ma il panorama è stato ugualmente strepitoso. facciamo parte di un gruppo di una trentina di persone, multietnico. Dopo i controlli, prendiamo l'ascensore che ci porta all'interno della cupola, che si trova nella sala plenaria del parlamento. La cupola è stata progettata dall'architetto Norman Foster e vuole rappresentare la centralità del Parlamento.
Appena usciti dall'ascensore ci avviciniamo al banco delle audio guide, totalmente gratuite.
Facciamo benissimo a prenderle, non tutti lo fanno. praticamente sono collegate tramite gps, per cui si attivano nel momento in cui inizi a camminare all'interno della cupola. Ti invitano a fermarti in determinati posti e ti viene spiegato quello che vedi davanti ai tuoi occhi.
La spiegazione, logicamente, non è minuziosa, ma quel tanto che basta a darti le informazioni principali dei luoghi e monumenti.
Nel cuore della cupola è presente una sorta di cono rovesciato ricoperto di specchi, che al di là del fine estetico serve a illuminare la stanza sottostante di luce solare - https://www.berlino.com/tiergarten/reichstag/
 Nel cuore della cupola, è presente una sorta di cono rovesciato ricoperto di specchi, il quale serve a illuminare la sala sottostante.
Nel cuore della cupola è presente una sorta di cono rovesciato ricoperto di specchi, che al di là del fine estetico serve a illuminare la stanza sottostante di luce solare - https://www.berlino.com/tiergarten/reichstag/
Nel cuore della cupola è presente una sorta di cono rovesciato ricoperto di specchi, che al di là del fine estetico serve a illuminare la stanza sottostante di luce solare - https://www.berlino.com/tiergarten/reichstag/
Terminata la visita all'interno della cupola,  è obbligatorio uscire sul terrazzo per poter ammirare, a 360°, la bellezza della capitale tedesca.
All’interno della cupola si possono osservare varie fotografie antiche, che mostrano la storia del Parlamento, attraverso i suoi monumenti più importanti.
La visita è terminata,  non credevo fosse cosi bella e interessante. Sicuramente merito anche delle audio guide che hanno spiegato passo passo la città di Berlino.

mercoledì 7 agosto 2019

"Rhose Bistrot" - Via Prisciano 24 - 00136 - Roma


Piacevole serata romana. Monte Mario è la zona di questo locale. Siamo in alto, la ventilazione è piacevole. Arriviamo in orario al nostro appuntamento, siamo i primi a sederci. Il locale è veramente bello, ci sediamo vicino alla vetrata. Sembra proprio di essere in un piccolo bistrot parigino. Ci accomodiamo e ci viene consegnato il menù della serata. E' un menù fisso che segue le idee giornaliere dello chef. Chef che poco dopo ci farà visita, per narrarci i suoi piatti. E si, perché di narrazione si tratta. C'è piacere nel raccontare la sua cucina. L'ambiente aiuta tutto questo, perché le luci delicate e la musica in sottofondo creano l'atmosfera perfetta. Dopo aver sentito
il menù, scegliamo il vino. Uno Chardonnay "Claps", della casa vinicola Forchir. Giallo paglierino, profumo leggero, delicato al palato.
Iniziamo con delle melanzane grigliate cotte al forno con topenade di pomodori confit. Al di la del sapore buono delle melanzane, non essendo fritte risultano leggere, quello che mi ha colpito è stato il sapore del basilico nella topenade. Persistente ma non invasivo. A seguire una quiche lorraine veramente buona.
Devo dire che il vino fresco, non gelato, si accompagna molto bene con la temperatura estiva e queste entreés.
Piccola chiacchierata con lo chef, sopratutto in riferimento alla cottura sottovuoto a bassa temperatura  di alcuni piatti. Ecco arrivare i due secondi e i tre contorni.
Devo dire che su tutto ho apprezzato i fusi di pollo disossati, marinati con senape di Meaux e dragoncello, cotti sotto vuoto.  Un sapore delicato, ma che grazie alla cottura sottovuoto accoglie ancora meglio il sapore della marinatura. Mi è piaciuta molto la verza rossa alla vinaigrette con noci, pistacchio e mirtilli rossi. L'altro secondo è un
classico della cucina francese, cioè un  bouef bourguignon, dal sapore decisamente più deciso del pollo, che ho accompagnato con dei finocchi allo zafferano e delle patate rosse alle erbe di Provenza. Talmente buono il sughetto del bouef, che ho chiesto un pò di pane per la scarpetta. Lo chef mi perdonerà, ma era veramente buono.
Il mix di cucina portoghese e francese si vede con il dolce, la pasteis de nata. Leggermente tiepide.
Alla fine siamo rimasti d'accordo con lo chef nel rivedersi, per assaporare i piatti di baccalà della tradizione portoghese e accompagnarli con i loro vini.
Mi è piaciuto molto anche il fatto dei consigli che riguardano la cottura a bassa temperatura.
Au revoir
Adeus

lunedì 8 luglio 2019

Bucarest in un giorno

Partenza volo Ryanair ore 6,30 aeroporto Ciampino, arrivo Bucharest (Otopeni), ore 9,35 locali. Volo tranquillo e clima buono nella capitale romena. stavolta siamo parecchi, addirittura diciotto. Per il centro della città, il taxi è la scelta più veloce. Ma bisogna porre attenzione agli autisti. Mai barattare per pagare in euro, alzano sempre la posta e non ti rendi conto che se ne stanno approfittando. prendere il taxi con il tassametro che parte dall'aeroporto e all'incirca con 10 euro ve la cavate. logicamente il cambio è con il Lei, la moneta ufficiale.Un Lei vale circa 0,20 euro. La città non è grandissima e si gira abbastanza tranquillamente.
Tra le cose da vedere spiccano sicuramente laBiscerica Stravropoleos, la sua bellezza è indescrivibile, tanto gli interni quanto il chiostro esterno, con le fronde degli alberi che accarezzano i colori tenui delle arcatelle e la fiamma delle candele che balla accompagnata da un vento leggero. Un vero e proprio miracolo, questa chiesa, scampata a terremoti,demolizioni e al regime di Ceausescu.

Nel centro di Bucarest si trova Piata Revolutiei, il luogo dove il 21 dicembre 1989 il regime comunista di Nicolae Ceausescu cominciò a
sfaldarsi. Il dittatore si affacciò al balcone della ex sede del Comitato centrale del Partito Comunista, oggi il Senato, e pronunciò quello che sarebbe stato il suo ultimo discorso in pubblico prima di fuggire dalla folla inferocita con l’elicottero. Sul palazzo di fronte può essere visto ancora oggi il ricordo della follia di quei giorni, cioè i fori di proiettile delle pallottole usate dai fedelissimi di Ceausescu per cercare di disperdere la folla, mentre il Memoriale della Rinascita, un monumento alto 25 metri costruito a ricordo di quei giorni, svetta sulla piazza.
Poi arriva l'ora dello spuntino e ne approfittiamo per una sosta da Starbucks. Sempre un'ottima scelta quando si è fuori dall'Italia.
Posto obbligato per un giro informale e divertente in centro città. Il passaggio si apre da un'estremità su Calea Victoriei, una delle strade principali di Bucarest e dall'altra nello storico quartiere di Lipscani. Passeggiando al suo interno( a ferro di cavallo ) si incontrano diversi locali nei quali è possibile fumare narghilè. Il posto è frequentato da moltissimi giovani. Assolutamente consigliato e da vedere. Ci siamo poi ritornati nel pomeriggio per prendere un caffè espresso. Un Illy alquanto bevibile. Costo un pò elevato, circa due euro, ma ci può stare.
Arrivati all'ora adi pranzo, dato che c'eravamo divisi in due gruppi, ci siamo ritrovati presso il ristorante Excalibur che si trova in Strada Academiei 39/41. Diciamo che il locale ha luci molto soffuse, troppo direi. Però è molto particolare il fatto di magiare il tagliere di carne, direi molto vario, con  le mani. Non ci sono le posate. Abbiamo speso circa 18 euro, compreso bevande e caffè. 
Pomeriggio a vedere il Palazzo del Parlamento dall'esterno e poi meritato periodo di relax, presso Carturesti Carusel, una libreria stupenda in pieno centro a Bucarest su quattro piani e seminterrato. All'ultimo piano c'è anche un bistrot. Oltre i libri ci sono anche tanta oggetti da souvenir. E infatti all'ultimo piano abbiamo sorseggiato un buon te, in assoluta pace.
Preso poi taxi verso aeroporto sempre allo stesso prezzo dell'andata. 
Insomma una giornata dedicata alla visita di questa città, che può piacere o meno, ma l'importante è vedere dal vivo come stanno le cose.
Rientro a Roma in perfetto orario.
 

martedì 21 maggio 2019

L'Arabesco - Via Ortello 6 - 84011 Amalfi (SA)

Il fine settimana in costiera , fortunatamente ci porta a Amalfi. Tutto nasce dalla voglia di visitare Pompei. La visita è semplicemente stupenda, non basterebbero due giorni per visitarla tutta.  La giornata non calda, ci permette una visita più lunga del previsto. Passa il tempo e non ce ne rendiamo conto. E cosi arriviamo dopo il termine ultimo per effettuare il check in. Avvisiamo telefonicamente del nostro ritardo, ma fortunatamente Raffaele, uno dei due fratelli titolari della struttura, l'altra è Linda, non ci fa alcun problema. Disponibile al telefono, ma ancora di più di persona. Arriviamo con una
 leggera pioggerellina che ci aspetta. E purtroppo
solo il tempo sarà la nota negativa del fine settimana. Meteo che non ci permetterà di godere pienamente della vista mozzafiato che ci regala L'Arabesco. Dopo aver espletato la pratica documenti, scambiamo qualche parola con Raffaele che ci racconta di quello che c'è intorno all'Arabesco e ciwi-fi  gratuito sopperisce alla scarsa ricezione del segnale telefonico. La nostra camera aveva anche un piccolo soppalco che finiva su di un terrazzo. il climatizzatore ci ha dato un po' di calore, data la giornata non proprio primaverile.
fa vedere dove verrà servita la colazione. Purtroppo il maltempo non ci permetterà di godere completamente della bellezza del paesaggio. Ma in compenso, non può far nulla per ciò che concerne la bellezza della camere. Semplicemente stupende, arredate, colorate e pitturate con gran gusto. questo aspetto è soprattutto merito di Linda. Si vede che c'è tanta fatica e impegno nel mantenere al top la struttura. Il letto è comodissimo, quasi meglio che quello a casa. Il
La colazione è varia e abbondante. Le marmellate fatte in casa non mancano, come vari tipi di caffè che vengono preparati.Dolce e salato sono presenti. Linda è un'ottima padrona di casa, con il suo piccolo che rende il mattino ancora più bello con il suo carattere gioviale.
Torneremo sicuramente qui, per apprezzare il sole che illumina il paesaggio e perchè si sta proprio bene.

martedì 5 marzo 2019

"Ristorante Stuzzico" - Via Oreste Borghesi 20 - 01027 Montefiascone - Viterbo

Una di quelle giornate in cui il lavoro la fa da padrone, ma che deve anche regalarti qualcosa di buono, qualcosa che ti faccia dire che in questo luogo ci torni per il gusto di mangiare alla grande.
Dunque ci troviamo in quel di Montefiascone, sulle sponde del lago di Bolsena.
Risolto il problema lavorativo in zona, ci mettiamo alla ricerca di un ristorante di livello.
Leggendo recensioni su più portali, la scelta cade
su Stuzzico.
Quando arriviamo, verso le 13,00 il locale è vuoto e tale rimarrà fino a quando chiederemo il conto.
Mi siedo e vedo che il locale avrà un massimo di 30/40 posti a sedere. E' ben tenuto e molto accogliente.
Una ragazza si avvicina e ci porta i menù. Tanti bei piatti interessanti.
Per il vino la vedo un pò in difficoltà, comunque dato che il primo vino non ci piaceva, abbiamo optato per un calice ciascuno di un altro bianco. 
Come assaggio  ci viene portata una polpetta di pane su pomodoro fresco. L'inizio promette bene.
Come antipasto prendo mouse di baccalà con chips di pane viola e  crostini di pane, su crema di fagioli. I fagioli sono una variante alla crema di ceci, che io non amo assolutamente. Piatto veramente buono, azzeccati tutti gli ingredienti.
Piccola pausa e ed arriva una bella porzione di calamari con guanciale croccante su purea di piselli e spolverata di pepe nero. Veramente cucinato bene, sia il calamaro in cottura, che nel legare i sapori. Il saporito del guanciale e il dolce dei piselli veramente ben accoppiati.
Arrivati a questo punto, manca solo il dolce e qui arriviamo veramente a livelli eccellenti.
Una cheesecake con impasto di patate viola ai frutti di bosco e cioccolato fondente. Da alzarsi e fare un applauso alla chef. Da togliere il fiato per la bontà.
Un amaro e un  caffè hanno terminato questo stupendo pranzo. Ora sarà da tornare per assaggiare gli altri piatti.