mercoledì 19 aprile 2017

"Il Convento dei Cappuccini" - Via Vittorio Veneto 27 - 00187 Roma

E' un sabato mattina e decidiamo di andare a visitare questo luogo sacro. Per certi versi a qualcuno potrebbe risultare un pò inquietante, per ciò che concerne la cripta, ma in realtà non lo è.
E' un sabato di Rugby internazionale, il sei nazioni, in zona Piazza Barberini, ci sono molto tifosi colorati di verde. L'irlanda è l'avversaria dell'Italia. E qualcuno di loro ne approfitta per visitare il Convento.
La guida è una ragazza che riesce subito a coinvolgere l'interesse del nostro gruppo. Appuntamento ore 10, ma come al solito c'è sempre qualche ritardatario. La prima cosa che vediamo, è il Museo. Scopo è quello di  mettere in luce la spiritualità e un sobrio e semplice stile di vita di Questo ordine religioso.  Le sale mettono soprattutto in luce la conservazione del patrimonio storico artistico dei Cappuccini di Roma e del Lazio. E' composto da otto sale, le quali rappresentano particolarmente la vita di coloro che, divenuti religiosi, si ispirano alle testimonianze dei santi cappuccini, come San Giuseppe da Leonessa, San Crispino da Viterbo e San Pio da Pietrelcina.
Il convento fu terminato nel 1631, grazie all'impegno della famiglia Barberini. Tra le opere più importanti da vedere c'è sicuramente il "San Francesco in meditazione", opera del Caravaggio.
Viene dato anche risalto all'attività spirituale e missionaria dell'ordine nel ventesimo secolo.
Ora si passa alla Cripta, la quale viene realizzata nella seconda metà del XVIII secolo. Nel 1631 i
Cappuccini lasciarono la loro dimora vicino a Fontana di Trevi, per stabilirsi in questa, così , come scrive Padre Michele da Bergamo, furono trasportati i resti di San Felice da Cantalice e di altri frati e santi.
La geniale composizione delle ossa,  è la rappresentazione evidente del senso cristiano della vita e  conseguentemente della resurrezione.
Attualmente sono ospitati i resti mortali di circa 3700 defunti, ma colui che ha eseguito le decorazioni ossee dell cripta, non ha ancora un nome. Anche se qualcuno ha indicato nel noto pittore cappuccino Norberto Baumgartner da Vienna, colui che ha avuto l'idea.
La Chiesa ha visto la celebrazione della prima messa nel mese di ottobre dal 1630 e fu officiata
da Papa Urbano VIII. Ha una sola navata con cappelle laterali rialzate e chiuse da cancellate di legno.
Unica cosa estranea alla linea dei Cappuccini è l'altare centrale in marmo in cui si vede lo stemma di Urbano VIII.
All'interno della chiesa ci sono molte opere importanti, tra cui San Michele Arcangelo di Guido Reni, Pietà di Andrea Camassei  e Natività di Giovanni Lanfranco. Queste sono solo alcune delle opere presenti. Qui troviamo le spoglie di San Felice di Cantalice  e di Padre Mariano da Torino, di cui è in atto la beatificazione. Le tombe più significative sono quelle di Antonio Barberini e del Principe Alessandro Sobieski.
L'ingrresso è dalle 09 alle 19, tutti i giorni. Attualmente il biglietto di ingresso è di Euro 8,50, ridotto 5. Guida esclusa.