martedì 11 ottobre 2016

Hosteria del mare - Piazza Ragusa 3 - 00182 Roma


E' un sabato sera romano, con la pioggia che incombe.  La settimana prima Roberto ci aveva parlato di un locale dove si mangiava del pesce, sia crudo che cotto, a dir poco fantastico.
Non ce lo facciamo dire due volte, cosi,  complice il brutto tempo, decidiamo di passare un sabato sera all'Hosteria del Mare. Noi arriviamo in metro e con una camminata di dieci minuti arriviamo a Piazza Ragusa 3, dalla stazione di Piazza Re di Roma.
Incredibile ma vero, Roberto ci sta aspettando, caso più unico che raro, forse è per questo che il brutto tempo incombe. Diciamo che la puntualità non è  mai stato il suo forte.
 Dopo i convenevoli di rito, con noi ci sono anche Alessandra e Mirco,  veri esperti della cucina a base di pesce, ci accomodiamo al nostro tavolo, che si trovava nel dehor.
All'ingresso ci saluta il padre del proprietario, nonché chef del locale, il quale si presenta a noi poco dopo, si tratta di Simone.
Compagno di squadra di Roberto nel rugby.
Ci porge i menù, ma sappiamo che ci fideremo totalmente delle sue indicazioni, per cui solo una rapida occhiata. Un prosecco e qualche assaggino fritto faranno da cornice  a quella che si rivelerà una delle serate più gustose e di gran qualità che abbia mai trascorso.
Siamo in sei e scegliamo antipasto sia di crudo che di cotto. Arriva un plateau royal di crudo che ricorda quello presso a Cancale, in Bretagna.  Ostriche, scampi e gamberi, buoni anche senza aggiungere nulla. Filetto di tonno scottato con cipolla rossa di tropea e una tartare, sempre di tonno, da brivido di piacere. Tra i caldi menzione speciale per i polipetti alla Luciana, ma il polpo caldo è stato qualcosa di magnifico. Un sapore ampliato dalla perfetta cottura, la quale è avvenuta con l'aiuto dei tappi di sughero. Insomma ci è stato svelato anche un piccolo segreto culinario. I fritti tutti buoni e senza olio in eccesso. Il soutè di cozze, chiude un antipasto che da solo serve a saziare.


Ma noi vogliamo provare anche i primi e lasciare un piccolo spazio per i secondi. Logicamente in tutto questo anche la carta dei vini è importante. Alla fine la scelta cade su un Gewurztraminer St. Paul.
Vino fruttato e perfetto sia con il crudo che con il cotto, anche se la prevalenza dell'accoppiamento  è sul primo.
Ora arriviamo alla scelta dei primi piatti e qui la fantasia e la bravura dell chef danno il loro meglio. Dietro consiglio di Roberto, poi seguito anche da Mirco, prendiamo spaghetti mollicati  con colatura di alici di Cetara. Cottura perfetta e sapore mai provato. Anche un assaggiano di paccheri di Gragnano al ragù di crostacei è arrivato, ma lo spaghetto non  teme rivali.
 A questo punto, prendendo un pò di tempo, riusciamo
a ricavare un piccolo spazio per il dolce.
Dolci siciliani e gradita sorpresa, ci sono i fruttini di gelato, anche detti gelatini di Lancusi.f Praticamente dei frutti ripieni di gelato, deliziosi. Quello alla castagna è superbo, ma è complicato fare una classifica. Avere questi prodotti è sinonimo di  attenzione al cliente e voglia di stupirlo. Ottima anche la cheese cake ai frutti rossi.
Per chiudere un Oban Single Malt.
E' stata una serata molto bella, cibo ottimo accompagnato dalla  compagnia ottima  e da camerieri presenti ma discreti.
Da ritornare assolutamente, perché dobbiamo assaggiare ancora i secondi piatti.
Complimenti allo chef.