giovedì 21 luglio 2016

Ristorante "Tratto" - Via Oslavia 41 - 00195 - Roma

E' una serata fresca e ventilata a Roma, addirittura da felpa sullo scooter.
Che faccciamo, vogliamo assaggiare questo locale, che non è distante molto da casa? Ma si, andiamo.
Arriviamo poco dopo le 20 e ancora non c'è nessun commensale.
Scegliamo dove sederci e immediatamente il giovane cameriere, unico di tutto il locale, ci chiede  che tipo di acqua gradivamo. Una liscia e una frizzante, come al solito. Ci pensa lui a versarla e fare il giusto mix.
Arriva il menù e l'occhio cade immediatamente sull'antipasto, baccalà in crosta di zucchine. Cavolo non ce lo facciamo scappare. Prima scelgo il vino, un Traminer Tzuko. Profumato e saporito al punto giusto. Gli altri due antipasti sono polpettine di melanzane, buone buone, e il crostino tratto, preparato con pane nero, cicoria, colatura di alici e burrata.
Per tornare al nostro baccalà, devo dire che la frittura è molto delicata e le zucchine contrastano molto bene con  il pesce. Piatto promosso a pieni voti.
I primi piatti che scegliamo, sono entrambi fuori menù, ma attirano subito la nostra attenzione.
Spaghetti alla crema di melanzane con formaggio ragusano. Un piatto molto ben cucinato e con spaghetti cotti al dente, proprio come piacciono a me.
E il connubio melanzana e formaggio, rende il piatto equilibrato e armonico.
E con il vino bianco scelto, il tutto viene messo in evidenza.
L'altro primo è con base di zucchine, pachino, gamberi e tagliolini.
Mente arriva anche un secondo molto simpatico e sfizioso, cioè il tris di hamburger, formato da un hamburger, un cheeseburger e un hamburger  con bacon e  asparagi. Diciamo che all'incirca dovrebbe essere questa la composizione. La pesentazione è molto simpatica.
Arriviamo al dolce e la chiusura è davvero notevole.
Dividiamo equamente la nostra scelta tra il crumble di mele con cannela, gelato alla vaniglia e croccante alle mandorle, e la crostatina di crema al limone e fragole. La seconda veramente da applausi a scena aperta.
Il locale è arredato con semplicità e bottiglie di vino in evidenza.
E' sicuramente luogo da visitare di nuovo. Complimenti.


lunedì 18 luglio 2016

Pizzeria 96 Ore - Via della Giuliana 31 - 00195 - Roma


E' una calda , anzi afosa serata di luglio a Roma. Beh prendiamo lo scooter e andiamo a farci un giretto nella città più bella del mondo.
Si, ma prima una pizza. Ma deve essere una pizza seria, ben cotta e digeribile alla grande. Mi metto alla ricerca delle richieste dei miei amici.
Il luogo non è molto distante da casa e quello che leggo, relativamente a chi già è stato qui, mi fa ben sperare. E poi ho raccolto la segnalazione inerente la digeribilità. Qui la pizza lievita ben 96 ore.
Arriviamo in perfetto orario, cioè le 20,00. Il nostro tavolo è pronto all'interno o all'esterno, lo dobbiamo decidere noi.Ma vista la temperatura optiamo per l'interno. Il locale non è molto grande.
Ci accomodiamo e subito ci viene dato il menù e apparacchiata la tavola. La ragazza è molto gentile e alla mano.
Chiediamo qualche consiglio, sia sul cibo che sulle bevande. Il cuoppo attira subito la nostra attenzione. Il maxi cuoppo è un piatto da dividere in tre, composto da frittini, tra cui delle pizzotelle, polpettine di melanzane,  arancini misti, ecc. Insomma un'ottima scelta, che da sola basterebbe a saziarti. Ma non sapendolo abbiamo preso delle pizze molto importanti nella farcitura, ma ottime a dir poco.
E delle birre artigianali alla spina ne vogliamo parlare? Ho preso una rossa assolutamente stupenda.
Insomma arrivano i due maxi  cuoppi, eravamo in sei, deliziosi e stuzzicanti a dir poco. Gli arancini e le pizzottelle un palmo di sapore sopra a tutto il resto.
Siamo veramente sazi, ma chi ce lo ha fatto fare di prendere una pizza a testa, dopo tutto questo ben di Dio? 
Questo è stato il pensiero di tutti noi, ma quando poi inizi a mangiare la pizza, ti accorgi che le 96 ore ci stanno veramente tutte.
E per non sbagliare io ho scelto il must della casa, cioè la pizza 96 ore. Gli ingredienti sono mozzarella di bufala, pachino, fiori di zucca, provola e alici. Posso dire che digerirla è stato veramente semplice, nonostante i numerosi ingredienti.  Ho visto anche esposta la farina che usano, cioè Petra. Sinonimo di bontà e ricerca del top nel campo.
Insomma una cena veramente buona, condivisa con gli amici di sempre. E con un prezzo veramente ragionevole. Complimenti a tutti voi che ci lavorate.